Il 2023 è iniziato con un allarme che non lascia tranquilli: la siccità sarà uno dei principali problemi con cui avremo a che fare, con 3,5 mln di italiani a cui potrebbe non essere garantita nemmeno l’acqua potabile. I livelli nivologici sono bassissimi e fin dalle prime settimane dell’anno la portata dei fiumi al Nord ha evidenziato uno stato di estrema sofferenza, visto che dalla neve sulle Alpi, ad esempio, dipende il 60% dell’acqua dolce in pianura padana.
Pensare ad un giardino rigoglioso e fiorito potrebbe dunque sembrare fuori luogo o quantomeno poco lungimirante, ma è possibile creare un angolo di verde senza sprechi utilizzando piante resistenti alla siccità.
Le piante resistenti alla siccità sono in grado di sopravvivere in condizioni di scarsità d'acqua perché hanno sviluppato adattamenti unici per la sopravvivenza in ambienti aridi, come la capacità di immagazzinare acqua nelle radici o nei tessuti fogliari, o di ridurre la traspirazione attraverso la chiusura dei pori delle foglie.
Tra le principali caratteristiche di queste piante, troviamo la presenza di radici profonde, in grado di raggiungere le falde acquifere più in profondità, e la presenza di foglie di forma ridotta o di spine, che limitano la superficie esposta all'evaporazione. Inoltre, molte di queste piante utilizzano la fotosintesi CAM, un processo metabolico che consente loro di evitare la perdita di acqua durante il giorno.
Tra le piante più resistenti alla siccità (e tra le più conosciute) ci sono molte specie di piante grasse, come i cactus, le agavi e le euphorbie, che possono sopravvivere anche per mesi senza alcuna forma di irrigazione. Tuttavia, non tutte le piante resistenti alla siccità sono piante grasse: ci sono molte altre specie, che conosciamo tutti molto bene e sono molto diffuse, come la lavanda, l'oleandro, la verbena, la salvia e il sedum, che richiedono meno acqua rispetto alle piante tradizionali e possono prosperare anche in zone con estati calde e secche.
Molte di queste piante sono anche molto decorative, con fiori colorati e foglie dalla forma e dal colore particolari. Ciò le rende ideali per creare giardini e aiuole che richiedono poco mantenimento, ma che mantengono un aspetto piacevole durante tutto l'anno.
Utilizzare piante resistenti alla siccità può rappresentare una scelta vincente per chi vuole creare un giardino che richieda poco tempo e acqua per la manutenzione, ma che sia comunque bello e accogliente. Ecco alcune delle più belle, profumate e decorative
La lavanda è una pianta aromatica che produce fiori profumati di color viola, con un grande effetto visivo e olfattivo attirando anche molte api e farfalle. È molto rustica e resistente e richiede poco mantenimento, il che la rende ideale per creare aiuole in zone calde e secche, ma anche in zone in cui il freddo può essere pungente in inverno
Non necessita di annaffiature frequenti ed abbondanti, ed è necessario attendere che il terreno, ben drenato e con caratteristiche alcaline, sia perfettamente asciutto prima di innaffiare perché non ama l’eccessiva umidità che potrebbe creare problemi di marciume radicale.
Il momento perfetto per mettere a dimora la lavanda è sicuramente la stagione autunnale e la primavera. Se abbiamo effettuato il trapianto durante la stagione invernale non sarà necessario annaffiare la piantina. Invece, se si procede in primavera è necessario annaffiare almeno due o tre volte alla settimana per circa un mese.
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I cactus sono piante grasse che notoriamente possono resistere a lunghi periodi di siccità. Sono disponibili in molte varietà e possono essere utilizzati per creare deliziosi giardini rocciosi o decorare piccoli spazi.
Le piante succulente sono dotate di particolari tessuti (parenchimi acquiferi, detti anche "succulenti" che rendono foglie, fusti e radici carnosi e ingrossati) che permettono di immagazzinare grandi quantità di acqua, la quale viene poi rilasciata durante i periodi siccitosi a tutta la pianta. I cactus sono una famiglia di succulente originari delle Americhe.
Queste piante sono particolarmente facili da coltivare perché sopravvivono anche se trascurate. Si tratta di una pianta perfetta anche per chi ha il pollice nero.
Le annaffiature vanno fatte soltanto quando il terriccio appare completamente arido: circa una volta a settimana durante l’estate oppure se la pianta è in fioritura; una sola volta al mese d’inverno. Cactus e succulente soffrono molto eccessi di acqua che provocano pericolose malattie fungine con danni irreparabili. Per questo è necessario, quando vengono tenute all'aperto, trovare loro un luogo riparato dalla pioggia, luminoso e caldo.
Le piante grasse non devono essere concimate spesso. È sufficiente utilizzare un fertilizzante con microelementi a inizio primavera. Non è nemmeno necessario continuare a rinvasare le piante, che vivono bene anche in vasi con poca terra; è sufficiente ogni 2-5 anni per seguire la crescita lenta di queste piante.
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L'agave è una succulenta ornamentale a cui appartengono ben 200 specie che si distinguono per la colorazione e il tipo di spine. Può raggiungere dimensioni notevoli e ha bisogno di poca acqua. Ha una forma caratteristica e un aspetto esotico che la rendono ideale per creare giardini con un tocco tropicale.
Le molte varietà di Agave condividono la stessa resistenza ed adattabilità. Vanno esposte al sole pieno, e la temperatura non dovrebbe mai scendere troppo in inverno (solo alcune varietà sopportano temperature fino a -6/-10°C). Non richiede molta acqua, circa ogni 2 settimane e solo se il terreno è completamente asciutto. Tra le succulente l’agave è quella che teme di più i ristagni d’acqua.
La gazania è una pianta perenne con fiori grandi e colorati che fioriscono per lungo tempo. È resistente alla siccità e richiede poca manutenzione, rendendola ideale per i giardini in zone calde e secche. È disponibile in varie tonalità di colore, dal giallo al rosso, e può essere utilizzata per creare bordure o aiuole fiorite.
Le gazania non hanno esigenze particolari e con qualche attenzione in più è possibile ammirare delle vigorose piante anche in vaso. L’unico limite è la temperatura invernale, per cui è necessario metterle al riparo in casa, ma sempre in posizione soleggiata.
Le Gazania possono essere tranquillamente utilizzate per creare delle vistose bordure attorno ad alberi dall’alto fusto o delle raffinate aiuole e giardini rocciosi. La primavera è la stagione ideale per la messa a dimora (la temperatura notturna non dovrà mai scendere al di sotto dei 10°C). La temperatura ideale è compresa tra i 16 e i 25°C e in pieno sole.
Sono piante fiorite che reggono bene i periodi più siccitosi, tanto che per le piante coltivate in giardino può essere sufficiente annaffiare ogni 2 settimane (1 settimana se coltivate in vaso). La terra deve essere sciolta e leggera, ricca di humus e drenante. È sufficiente una concimazione ogni 2 settimane in primavera ed estate.
L'oleandro è un arbusto sempreverde velenoso che produce fiori di colore rosa, bianco o rosso. In Italia è molto utilizzata nel verde urbano proprio per la sua adattabilità: cresce spontaneamente su qualsiasi tipo di terreno senza troppa fatica, anche se preferisce i terreni umidi.
La sua diffusione è molto vasta nei climi temperati, e raggiunge anche il Giappone. In Italia è presente ovunque, specie sui litorali, ma colonizza anche l’entroterra senza nessuna difficoltà fino ai 1000 mslm.
Se irrigata con un terreno ben drenato ha una crescita vegetativa e una fioritura rigogliosa e abbondante.
L’oleandro può sopravvivere anche in condizioni di scarsità d'acqua grazie alle sue radici profonde che le permettono di raggiungere le riserve idriche più profonde del suolo. Inoltre è anche molto resistente al calore e alla luce solare diretta, il che lo rende ideale per i giardini e le aiuole esposte a sud o a ovest.
L'oleandro può essere utilizzato in molti modi diversi: può essere coltivato come siepe per delimitare il giardino o per creare zone di privacy, oppure può essere utilizzato come pianta isolata per creare punti focali all'interno del giardino. Inoltre, l'oleandro si adatta bene a diverse tipologie di terreno, purché ben drenati, e può essere coltivato anche in vaso o in contenitori, purché siano abbastanza ampi.
Tuttavia, è importante tenere presente che l'oleandro è tossico per gli animali domestici e per gli esseri umani: tutte le parti della pianta, compresi i fiori e le foglie, contengono sostanze altamente tossiche, che possono causare irritazioni alla pelle, al tratto gastrointestinale e al sistema nervoso. Per questo motivo, è importante maneggiare l'oleandro con cautela e tenerlo lontano dalla portata dei bambini e degli animali domestici.
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Il sedum è una pianta grassa molto resistente alla siccità e alle alte temperature. È disponibile in molte varietà diverse e può essere utilizzato per creare giardini rocciosi o per decorare piccoli spazi con la sua fioritura colorata.
Il Sedum è una delle piante che più resistono alla trascuratezza: può assorbire l’acqua durante i periodi di pioggia e immagazzinarla tra foglie, radici e fusti per poi distribuirla quando l’acqua viene a mancare. Di fatto meno ci si prende cura del Sedum… meglio è.
Si adatta a ogni tipo di clima e di temperatura: caldo, freddo, secco o umido, ogni clima le rende piante perenni e resistentissime, purché l’ambiente sia esposto all’aria corrente e molto luminoso, in pieno sole
Benché cresca ovunque, per la coltivazione in vaso è bene utilizzare un terriccio e un concime liquido specifici per piante grasse, che garantisce il necessario drenaggio dell’acqua e una fioritura ottimale.
Il Sedum va rinvasato in primavera, una volta che le radici sono riuscite ad arrivare alla loro massima estensione.
Per le loro modeste esigenze, le piante di Sedum possono crescere bene anche se trascurate. Tuttavia, all’inizio dell’autunno, è bene controllare e rimuovere steli e foglie danneggiate e all’inizio della primavera, dopo un periodo di dormienza invernale, è bene potare gli steli sfioriti per aiutare la crescita di nuovi getti.
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Utilizzare piante resistenti alla siccità nei giardini e nelle aiuole è oggi ancora più importante, sia per motivi ambientali che per motivi pratici. La particolare resistenza di queste piante permette di sperimentare senza grossi rischi e soprattutto senza sprechi. Quindi perché non provare?