Xylella fastidiosa: come prevenire un flagello per colture e vivai

 

La Xylella Fastidiosa è balzata agli onori delle cronache qualche anno fa quando ha infettato gli uliveti pugliesi creando enormi danni alle piante e alle aziende. Migliaia di alberi sono stati abbattuti, intere produzioni di olive azzerate. In realtà è un flagello con cui l’uomo combatte da lungo tempo e che rischia di diffondersi sempre di più, colpendo a volte anche i vivai.

Cos’è la Xylella fastidiosa

La Xylella fastidiosa è un batterio fitopatogeno che può infettare molte piante diverse attraverso insetti vettori, in particolare il Philaenus spumarius (sputacchina). Questo batterio si diffonde attraverso il sistema vascolare delle piante, ovvero i tessuti che trasportano l'acqua e i nutrienti dalle radici alle foglie. La colonia batterica, creando una densa mucillagine gelatinosa, ostruisce i vasi bloccando il flusso della linfa e causando il disseccamento di una parte o dell’intera chioma fogliare.  La Xylella fastidiosa causa una malattia chiamata "marchio scuro" o "malattia di Pierce", che può avere effetti devastanti sulle colture.

Le caratteristiche della Xylella fastidiosa includono:

  • Batterio Gram-negativo: questo batterio ha una membrana esterna che gli conferisce una colorazione caratteristica al test di Gram, che viene utilizzato per identificare i batteri.
  • Aerobico facoltativo: la Xylella fastidiosa può sopravvivere in presenza o assenza di ossigeno.
  • Movimento tramite flagelli: il batterio si muove tramite flagelli, che sono appendici che si estendono dalla sua superficie cellulare.
  • Forma a bastoncello: la Xylella fastidiosa ha una forma allungata a bastoncello.
  • Molteplici ceppi: esistono diversi ceppi di Xylella fastidiosa, che possono infettare diverse piante.

Le piante che possono ospitare la Xylella fastidiosa includono molte colture agricole, come ulivi, vigneti, agrumi, mandorli e peschi. Il batterio può anche infettare piante ornamentali come la lavanda, il rosmarino e l’oleandro. Inoltre, la Xylella fastidiosa può infettare piante selvatiche come querce, querce da sughero e prugnoli, che fungono da serbatoi per il batterio e possono contribuire alla sua diffusione.

Nel 2020 sono state individuate trentasette nuove specie vegetali ospiti del patogeno Xylella fastidiosa. La maggior parte si è infettata naturalmente ed è stata trovata sia in Paesi UE (Francia, Italia, Portogallo e Spagna) che non (USA e Iran). Tra i nuovi ospiti vi sono comuni piante ornamentali, selvatiche e da commercio come la fleabana (Erigeron sp.), l’Helichrysum stoechas, il pistacchio (Pistacia vera) e il cachi (Diospyros kaki). L'elenco oggi comprende più di 600 specie di piante.

È possibile conoscere le piante colpite, le misure di sorveglianza e fitosanitarie direttamente dalla banca dati EFSA che mette a disposizione evidenze scientifiche essenziali a scienziati e gestori del rischio.

 

 

Se la Xylella fastidiosa entrasse in un vivaio?

Se la Xylella fastidiosa entrasse in un vivaio, ci sarebbero diverse conseguenze negative, sia per le piante nel vivaio che per l'industria agricola in generale.

La malattia si diffonderebbe molto più rapidamente. Se il batterio entra in un vivaio, potrebbe diffondersi facilmente da una pianta all'altra, causando gravi danni alle colture e una sensibile riduzione della produzione delle piante; si calcola che nel 2019/2020 la produzione di olive nel leccese, una delle zone più colpite, sia scesa del 90%.

Se il vivaio viene infettato dalla Xylella fastidiosa inoltre, può diventare difficile per il proprietario del vivaio commerciare con altri paesi o regioni. Molti paesi hanno regolamenti severi per impedire la diffusione di malattie delle piante, e un vivaio infetto potrebbe essere vietato dal commercio.

Senza contare i costi elevati di intervento a cui andrebbe incontro il vivaio. Il proprietario del vivaio infatti è tenuto a prendere misure per prevenire la diffusione del batterio e controllare la malattia. Questo può essere costoso, poiché potrebbe richiedere la rimozione delle piante infette, la disinfezione del vivaio e l'applicazione di prodotti chimici per il controllo del batterio.

La Xylella fastidiosa rappresenta anche un pericolo ambientale perché può causare danni significativi agli ecosistemi naturali. Se il batterio entra in un vivaio e si diffonde in aree circostanti, potrebbe avere un impatto negativo sull'ambiente locale, ad esempio riducendo la biodiversità o compromettendo la qualità del suolo e dell'acqua.

Si può prevenire la diffusione della Xylella fastidiosa?

La prevenzione è la chiave per evitare l'ingresso della Xylella fastidiosa in un vivaio e la diffusione della malattia tra le piante. Ecco alcune possibili soluzioni:

  • Verificare l'origine delle piante: una delle principali fonti di infezione della Xylella fastidiosa è rappresentata dalle piante infette. Pertanto, è importante verificare l'origine delle piante acquistate e assicurarsi che provengano da zone non infette dalla Xylella fastidiosa. Inoltre, è consigliabile scegliere fornitori affidabili che rispettino le norme fitosanitarie.
  • Effettuare controlli periodici sulle piante presenti nel vivaio: è importante monitorare le piante presenti nel vivaio per individuare eventuali sintomi della malattia causata dalla Xylella fastidiosa, come il disseccamento delle foglie o la morte delle piante. Se vengono individuati sintomi sospetti, è necessario isolare le piante infette e rimuoverle dal vivaio il prima possibile.
  • Adottare misure di prevenzione per evitare la diffusione della Xylella fastidiosa nel vivaio: alcune misure di prevenzione che possono essere adottate per evitare la diffusione della Xylella fastidiosa nel vivaio includono la disinfezione degli attrezzi utilizzati per la potatura delle piante, la pulizia delle attrezzature e dei veicoli utilizzati nel vivaio, e la limitazione dell'accesso al vivaio a persone e veicoli non autorizzati.
  • Utilizzare piante resistenti o tolleranti alla Xylella fastidiosa: in alcune colture, sono state identificate varietà di piante resistenti o tolleranti alla Xylella fastidiosa. L'utilizzo di queste piante può rappresentare una strategia preventiva utile per evitare la diffusione della malattia nel vivaio e tra le colture.

Una volta che la Xylella è entrata in una coltura o in un vivaio si può solo correre al riparo, Perché non esiste al momento un protocollo di cura per le piante ammalate, ma è fondamentale agire tempestivamente attraverso controlli attenti e regolari.

 

Vuoi una consulenza con i nostri esperti per le malattie possibili del tuo giardino? Contattaci

© 2024 Vivai Aprili